birra e cavitazione
L’antica bevanda incontra la nuova tecnologia
La birra è una bevanda prodotta da migliaia di anni e oggi, con 200 miliardi di litri consumati ogni anno, rappresenta la bevanda alcolica più consumata nel mondo.
La cavitazione idrodinamica si manifesta nella “bollitura” dell’acqua, o di qualsiasi altro liquido, a temperature molto più basse rispetto alla normale temperatura di ebollizione, ottenuta – nel modo più efficiente e scalabile – per mezzo della circolazione del liquido attraverso strozzature, quali piastre forate o tubi Venturi, dove, accelerando, il liquido stesso subisce una repentina depressione, formando bolle piene di vapore.
Le bolle di cavitazione, trascinate dal moto del liquido, non appena incontrano una zona di pressione normale (pochi millisecondi dopo la loro generazione), collassano, cioè implodono, violentemente, dando luogo a micro-ambienti estremi, sebbene di dimensioni poco superiori a quelle molecolari: temperature fino a decine di migliaia di gradi, onde di pressione fino a migliaia di atmosfere e getti liquidi fino a centinaia di metri al secondo, nonché fenomeni più “esotici” come impulsi luminosi ad alta frequenza, e la scissione delle molecole d’acqua. Tutti fenomeni non rilevabili alla scala macroscopica, ma tali da innescare o accelerare alcuni importanti processi fisico-chimici.