birra e cavitazione

L’antica bevanda incontra la nuova tecnologia

La birra è una bevanda prodotta da migliaia di anni e oggi, con 200 miliardi di litri consumati ogni anno, rappresenta la bevanda alcolica più consumata nel mondo.    

Al di là delle differenze nei vari stili di birra, che rimandano alle differenti tradizioni birrarie dei vari paesi, e agli ovvi sviluppi dell’automazione industriale, i processi produttivi, ed i relativi impianti, non hanno subito evoluzioni significative sul piano qualitativo, né tanto meno dirompenti, nel corso dei secoli.

La cavitazione idrodinamica si manifesta nella “bollitura” dell’acqua, o di qualsiasi altro liquido, a temperature molto più basse rispetto alla normale temperatura di ebollizione, ottenuta – nel modo più efficiente e scalabile – per mezzo della circolazione del liquido attraverso strozzature, quali piastre forate o tubi Venturi, dove, accelerando, il liquido stesso subisce una repentina depressione, formando bolle piene di vapore.

Le bolle di cavitazione, trascinate dal moto del liquido, non appena incontrano una zona di pressione normale (pochi millisecondi dopo la loro generazione), collassano, cioè implodono, violentemente, dando luogo a micro-ambienti estremi, sebbene di dimensioni poco superiori a quelle molecolari: temperature fino a decine di migliaia di gradi, onde di pressione fino a migliaia di atmosfere e getti liquidi fino a centinaia di metri al secondo, nonché fenomeni più “esotici” come impulsi luminosi ad alta frequenza, e la scissione delle molecole d’acqua. Tutti fenomeni non rilevabili alla scala macroscopica, ma tali da innescare o accelerare alcuni importanti processi fisico-chimici.

Fino a pochissimi decenni fa, la cavitazione idrodinamica era conosciuta soltanto come un fenomeno dannoso, tuttavia la scienza è riuscita a innescare e controllare il fenomeno, in modo da evitare danni strutturali, e a sfruttare le concentrazioni locali di energia in molteplici applicazioni, tra cui il processamento di matrici alimentari e la produzione della birra.
 
La nuova tecnologia CAVIBEER, basata su processi di cavitazione idrodinamica controllata, ha portato vantaggi decisivi, quali l’accelerazione dei processi di estrazione e saccarificazione, la disinfezione e sterilizzazione, la straordinaria efficienza energetica coniugata alla drastica riduzione dei tempi di processo, e il miglioramento delle qualità strutturali e della durata di conservazione.
 
La tecnologia CAVIBEER modifica sostanzialmente l’intero ciclo di cottura, portando dopo migliaia di anni a una svolta radicale nel modo di fare la birra.